STORIA
Non
è una cronologia rigorosa piuttosto una lista di date, eventi e
riferimenti utili per comprendere meglio quello che è accaduto.
….
I fenici si stabiliscono sulle coste Libiche dando origine a Sabratha,
Oea e Leptis,
I – IV Sec. Dominazione Romana, le tre
citta “Tripolis” si espandono, Leptis diviene Leptis Magna per aver
dato i natali all’imperatore Settimio Severo. La regione diviene il
granaio dell’Impero Romano
630 Gli Arabi provenienti dall’ Egitto
conquistano la regione conducendo alcuni secoli di guerre
contro i Berberi e portando il pase al declino.
1510 Gli Spagnoli riconquistano la citta e
la fortificano per poi cederla, con Malta, ai Cavalieri di
San Giovanni cacciati da Rodi
1550 I turchi conquistano Tripoli, le
varie reggenze portano al governo dei corsari. Tripoli è un
porto di rifugio per i pirati che infestano il Mediterraneo.
1711 La citta conquista l’indipendenza dai
Turchi al comando di Ahmed Pascià Karamanli ma resta rifugio
di pirati
1801-1805 I marines americani liberano la
nave Philadelpia catturata dai Pirati, sbarcano sulla costa e
raggiungono a piedi Derna ( tale fatto è ricordato nell'Inno del corpo
dei Marines). Viene firmato un trattato di pace.
1825 La flotta del Regno di Sardegna al
comando del Capitano di Vascello Francesco Sivori su mandato del Re
Carlo Felice interviene per risolvere un conflitto ed oltre duecento
marinai entrano in porto e danno alle fiamme la flotta del Bey.
1835 La città torna sotto il diretto
controllo dell’ impero Turco che la governa nonostante le forti spinte
indipendentiste del paese
1911
Le truppe Italiane conquistano Tripoli nella guerra Italo-Turca ma
tutto il resto del paese è fuori controllo. I ribelli
nazionalisti vedono l'opportunità per l'indipendenza e non
hanno
alcun motivo per passare dalla dominazione Turca a quella
Italiana.
1912-1934
Il periodo più cruento e doloroso dello scontro tra i nazionalisti e
l'esercito, distruzione e violenze, deportazioni, campi di
concentramento e utilizzo di armi chimiche. Si conclude con la cattura
(1931) e la condanna a morte del capo degli indipendentisti Omar El
Muktar, per la Libia un eroe nazionale.
1934
Il maresciallo Italo Balbo
viene nominato Governatore unico della Libia (Tripolitania e Cirenaica)
e prende le distanze dalla precedente politica di crudeltà, liquida i
campi di concentramento, grazia la maggior parte dei ribelli iniziando
così il processo di normalizzazione in vista delle future migrazioni
coloniche.
1936
Si completa il piano di costruzione dei villaggi colonici sulle terre
acquisite nel 1932.
1937
La popolazione colonica comprende 2711 famiglie, Balbo inzia un piano
per una colonizzazione di massa con l'obiettivo di arrivare a 20.000
coloni all'anno per cinque anni.
1938
ad Ottobre i primi 20.000 coloni arrivano in Libia dall' Italia
1940
L'italia entra in guerra e il 28 giugno nel cielo di Tobruk l'areo di
Balbo sul quale viaggiava anche l'amico Nello Quilici viene abbattutto
dalla contraerea amica per errore.
1940-1945
In Libia passano e ripassano tutti gli eserciti da quello Italiano a
quello Tedesco a quello Britannico, nei villaggi della cirenaica la
quasi totalità degli ulivi e delle piantagioni è distrutta, inizia
l'occupazione britannica sotto il controllo della BMA ( British
Military Administration).
1951
Il 24 Dicembre il re Mohammed Idris I proclama l'indipendenza del paese
1952
Comicia l'esodo della maggior parte dei coloni italiani che rientrano
in patria specialmente quelli delle zone più distanti dalle città.
1953
La Libia aderisce alla Lega Araba
1954
Viene concesso agli Stati Uniti l'uso della base aerea di Wheelus Field
fino al 1970, in cambio di sette milioni di dollari e 24 mila
tonnellate di grano per il primo anno, quattro milioni di dollari
all'anno per i successivi sei e un milione all'anno per i restanti.
1955
Il governo francese accetta di evacuare le proprie basi
e truppe ancora presenti nel Fezzan.
1956
Trivellato il primo pozzo ai confini con l'Algeria dalla Libyan
American Oil.
1957
Viene ratificato l'accordo Italo libico (L'italia versa
alla Libia 4.812.500.000 lire italiane, vengono trasferite le proprietà
degli enti agricoli di colonizzazione ed i contributi previdenziali
versati degli Italiani) e viene chiuso ogni contenzioso. [nota1]
1959
Termina la gestione degli enti per la colonizzazione con il bilancio di
vent'anni di attività nella quale hanno bonificato e reso produttivi
40.401 ettari.
1959
A Zelten viene trivellato il più grande giacimento e inizia lo
sfruttamento da parte delle società Shell, Oasis, Gulf, Texas e
American Overseas.
1961
completato l'oleodotto di 167 chilometri fino al porto di Marsa Brega.
1961-1964
Si completa l'esodo da tutti i villaggi colonici a
seguito della legge Libica del 1960 sulla proprietà dei beni, restano
nel 1964 in Libia 27 mila italiani dei quali 24 mila solo nella
capitale.
1963
Viene promulgata la nuova costituzione
1967
La crisi Arabo-Israeliana ha ripercussioni in Libia con rivolte di
piazza e incendi di negozi, gli Stati Uniti con un ponte aereo evacuano
6 mila civili, mentre i 5 mila ebrei di Libia tra i quali anche molti
Italiani lasciano definitivamente il paese.
1969
Il re Idris è in Turchia per cure e prepara l'abdicazione a favore del
principe ereditario Hassan er-Ridà. Il 1° settembre il capitano
dell'esercito Gheddafi proclama il colpo di stato e viene nominato
colonnello.
1970
Proseguono l'opera di nazionalizzazione e lo smantellamento delle basi
militari inglesi e americane, vengono acquistati dalla Francia cento
cacciabombardieri Mirage. Gli italiani che decidono di vendere le
proprietà devono versare i soldi presso una banca libica.
Il
9 Luglio in un discorso a Misurata il leader Libico invita il Ministro
degli Esteri Italiano Aldo Moro in Libia in visita ufficiale, ma in
Italia una crisi di governo impedisce questo gesto di riavvicinamento.
Il
21 Luglio vengono emanate le leggi Libiche di confisca di tutti i beni
( circa 400 miliardi di lire al valore del 1970) degli Italiani e degli
Ebrei e l'espulsione di tutti i residenti in violazione del trattato
del 1957 e della risoluzione dell'ONU [1] che
tutelavano i cittadini italiani e i loro beni inclusi i contributi
previdenziali che l'Italia aveva ceduto alla Libia. L'Italia
si
limita ad affrontare, totalmente impreparata. l'esodo forzato dei
20.000 italiani.
1976
Dicembre la Libia acquista il 10% delle azioni FIAT per 415 milioni di
dollari
1986
15 Aprile
L'aviazione Americana bombarda Tripoli , e in seguito due esplosioni al
largo dellì isola di Lampedusa sono attribuite a missili SCUD
Libici. Il 23 Settembre la FIAT
ricompra le azioni detenute dalla finanziaria libica LAFICO per 3
miliardi di dollari.
1998
Durante il governo Prodi il ministro degli esteri Dini firma l'accordo
con la Libia ( Noto come accordo Dini-Muntasser) rinunciando a ogni
forma di compensazione per i beni confiscati a gli italiani nel 1970
senza assumersene l'onere. Viene promessa la costruzione di un ospedale.
2002
L'Italia attrezza il centro traumatologico dell'
Ospedale di Bengasi.
2004
il 7 ottobre viene inaugurato il gasdotto Italo-Libico alla presenza
del Leader Libico e del Presidente del Consiglio Italiano Berlusconi,
viene cancellata la festa della vendetta e viene assicurata la
possibilità agli italiani nati in Libia di ritornarvi.
2005
il 7 Ottobre viene ripristinata la festa della vendetta mentre il
divieto di ritorno agli Italiani nati in Libia non è stato mai
tolto.
2007
Il cimitero italiano di Hammangi nel cuore della città viene finalmente
risistemato ( i lavori erano iniziati alcuni anni prima) e le circa
6.500 salme vengono sistemate nella zona ristrutturata
finalmente
al riparo da abbandono e possibili saccheggi, uno stato d'abbandono indegno che durava dal 1970.
La parte restante del cimitero di circa 80.000
mq
sarà bonificata e restituita alla municipalità di Tripoli che
potrà usufruirne per area verde o impianti sportivi.
2008
Il 25 Luglio l'agenzia di stampa Libica annuncia che l'Italia firmerà
un trattato che prevede il risarcimento alla Libia per 3
miliardi
di euro. Il presidente del Consiglio Italiano conferma la
volontà di concludere l'accordo entro agosto 2008. Nessun cenno alla
questione ancora aperta della confisca dei beni degli
Italiani.
2008
Il 31 Agosto a Bengasi viene firmato l'accordo Italo-Libico. L'Italia
porge le scuse per il passato coloniale e s'impegna a versare alla
Libia 5 Mld di dollari per compensazione.
2008
Il 19 Novembre il Consiglio dei Ministri Italiano approva il disegno di
legge di Ratifica dell' accordo del 31 Agosto e si impegna a risarcire,
anche se parzialmente, i 20.000 italiani cacciati nel 1970.
2009
Il 18 Febbraio Viene pubblicata la legge approvata dal Parlamento
Italiano [3] di ratifica del trattato Italo Libico firmato
a Bengasi il 30 Agosto 2008. L'accordo prevede la possibilità per gli
italiani cacciati nel 1970 di ritornare per turismo o lavoro in Libia.
Nella legge di ratifica viene introdotto un articolo che prevede
un risarcimento parziale per i beni i confiscati nel 1970 anche
se l'entità del risarcimento e le modalità sono demandate ad un
successivo decereto da emanare a cura del Ministero dell' Economia. Lo
stanziamento previsto in 150 milioni di Euro da erogare su tre
annualità rappresenta un risarcimento di fatto simbolico rispetto
l'ammontare del credito corrispondente a circa 3 Miliardi di Euro.
2009
Il 10 Giugno Il Leader Libico Gheddafi compie la prima visita
ufficiale in Italia. Nel rinnovato clima di ritrovata amicizia tra
Italia e Libia, con conseguente rilancio di vantaggiose intese
economiche tra i due Paesi non vi è spazio negli incontri ufficiali
per i rimpatriati dalla Libia.
2009
Il 12 Agosto viene ufficialmente confermata la presenza dell' Italia
con un esibizione della Pattuglia Acrobatica Nazionale “Frecce
Tricolori” alle manifestazioni di Settembre in Libia per
l'anniversario della rivoluzione. I rimpatriati dalla Libia
attendono ancora le scuse per come sono stati trattati, e il decreto
promesso sui risarcimenti.
2010 Agosto,
l'Italia festeggia il secondo anniversario del trattato con
una solenne cerimonia a Roma alla presenza del Leader libico.
I rimpatriati dalla Libia
attendono ancora l'attuazione della legge del febbraio
2009 sugli indennizzi. Le interrogazioni parlamentari e le richieste di
informazioni restano senza risposta.
2010 Ottobre , il giorno 10 l'Associazione dei rimpatriati (AIRL) celebra
la memoria del quarantennale del rimpatrio forzato, durante il
convegno nazionale, in tale occasione il presidente della
Repubblica On. Napolitano manda un messaggio (leggi qui)
2010 Novembre,
Viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 Novembre 2010 Il
decreto del Ministero dell'Economia in attuazione dell' art. 4
della Legge 7/2009 (Legge di ratifica dell'accordo del 2008). Il
coefficiente d'indennizzo è stabilito in 0,30.
Il coefficiente di rivalutazione monetaria dal 1970
al 2010 pubblicato da ISTAT ha valore 16,4 senza considerare
gli interessi.
2011
Febbraio, Il giorno 17 in Libya, sulla scia di
quanto avvenuto in Tunisia ed Egitto, inizia una protesta
popolare verso il regime che a partire dalla Cirenaica arriva fino alla
città di Tripoli. La
comunità internazionale, attua l'evacuazione degli stranieri dal paese
mentre l'ONU condanna l'uso eccessivo della violenza per
sedare le proteste del popolo.
Il
25 Febbraio il Ministro Italiano della Difesa dichiara che
l'accordo d'amicizia del 2008 è di fatto inoperante mancando una
controparte.
A Marzo le Nazioni Unite approvano la risoluzione 1973 che istituisce una no-fly zone sulla Libya
La
Francia è il primo stato a riconoscere il Consiglio Nazionale di
Transizione come leggittimo rappresentante del popolo libico.
In
seguito molte altre nazioni, inclusa l'Italia, riconosceranno il CNT
come interlocutore leggittimo. Il 19 Agosto le forze di
liberazione dopo mesi di sanguinosi combattimento
arrivano alle porte di Tripoli, su molte città sventola la
Bandiera Nazionale Rossa Nera e Verde.
Il
21 Agosto le forze del CNT entrano in città a Tripoli, e sulla piazza
principale , ex Piazza verde, ridenominata "Piazza dei Martiri" viene
issata la bandiera Nazionale. 2011
Ottobre, Il giorno 20 in Libya, nell'ultima battaglia per
il controllo del paese le forze del CNT liberano la città di Sirte e
nei combattimenti muore il deposto Leader.
[1]
Trattato Italo Libico del 2 ottobre 1956 convertito in legge
dello Stato Italiano nr. 843 del 17 Agosto 1957
[2] Risoluzione ONU nr. 388
del 15 dicembre 1950 Articolo VI
[3] Legge 6 Febbraio 2009 nr. 7 G.U. nr. 40 del 18.02.2009
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