L'idea
Ognuno
di noi due meditava da anni l'idea di scrivere una storia
per raccontare la vicenda dei 20.000 italiani cacciati dalla
Libia nel
1970.
I nostri sogni sarebbero rimasti appunto dei sogni se nella
primavera del 2008 non ci fossimo scambiati, per una
coincidenza,
un messaggio di posta elettronica.
In pochi mesi abbiamo messo in ordine le nostre idee ed i
nostri pensieri per dare vita al manoscritto che trovate più sotto dal
titolo "Castelli di sabbia"
realizzato insieme
in pochi mesi senza neppure incontrarsi
di persona.
Abbiamo deciso di non pubblicare questa raccolta di racconti e pensieri, ammesso che qualcuno fosse così folle da farlo,ma di renderli disponibili gratuitamente a tutti attraverso il web. Abbiamo scritto prima di tutto per noi due, per rielaborare quello che ci è accaduto contro la nostra volontà. I nostri racconti sono dedicati a tutti i bambini di Tripoli e della Libya in genere che sono stati sradicati dalla loro terra natale, con la speranza che possano, oramai adulti, ritrovarsi e magari scrivere altre storie.
In
questi anni abbiamo dovuto spiegare molte volte quello che ci è
capitato e perché è accaduto ed allora questo manoscritto è
anche
un regalo a tutti coloro che non sanno di questa vicenda
ormai
dimenticata, ma non certo risolta.
I
nostri ricordi siano un monito a tutte le persone che consapevolmente o
negligentemente hanno permesso che questo accadesse, che fosse permesso
violare il diritto internazionale, annientare l'identità
culturale di una intera comunità, umiliare degli esseri umani ma
soprattutto rubare a dei bambini l'infanzia e lasciar cadere tutto
questo nell'oblio. |
Abbiamo conservato nel nostro cuore questi ricordi per quasi
quarant'anni vivendo come sospesi in un sogno oltre la vita reale.
L'incontro predestinato si è realizzato con due righe in un
messaggio di posta elettronica ed è nata subito l'idea di scriverequesta
raccolta di racconti. Abbiamo aperto il cassetto dei ricordi e deciso
di regalarvi alcuni dei nostri pensieri. Forse da piccoli a Tripoli ci
siamo anche incrociati per caso senza saperlo, ora invece abbiamo
scritto insieme, riscoperto frammenti di vita dimenticati, condiviso lo
stupore di noi bambini alla scoperta di un mondo nuovo come la prima
volta che abbiamo visto la nebbia.
Siamo cresciuti in luoghi diversi ma ci hanno affibbiato le stesse spregevoli etichette. Ora siamo qui orgogliosi di esserci e delle nostre origini, felici di vivere il presente senza rinunciare alle nostre radici. Questa raccolta è divisa in due parti tra loro complementari, due punti di vista diversi tra loro e diversi da quelli delle cronache ufficiali. Il punto di vista di una bambina ed un bambino che hanno dovuto imparare ad affrontare in fretta un cambio radicale di vita. Forse un giorno ci incontreremo anche di persona, ma in fondo è come se ci fossimo sempre conosciuti. Patty e Max |
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